Sweetest Thing (U2)

Quando i network musicali lanciavano questo videoclip avevo appena dieci anni. Gli U2 li conoscevo bene, nonostante in casa non ci fossero loro album (in realtà ancora oggi non possiedo nemmeno un disco originale di Bono e soci). Ero cresciuto con le hit rilasciate da “Achtung Baby” in poi. Certo, non avevo l’orecchio abbastanza maturo per contemplare il lavoro parsimonioso alla chitarra di The Edge, però ero lo stesso attratto dalla bellezza delle melodie, così come dai tanti generi che erano soliti esplorare.Nel 1997, quindi un anno prima di sfornare la raccolta contenente Sweetest Thing, ammirai tantissimo la produzione di un disco come “Pop”, che resta sempre il mio cd preferito della band. Poi arrivò appunto questa canzoncina, questo “singoletto” tanto semplice ma gradevole. Un pezzo tutt’altro che eccezionale, ma a cui sono molto affezionato. Ascoltarlo vuol dire tornare indietro nel tempo. Il videoclip mi metteva molta allegria, con Bono che faceva tutte quelle espressioni così comiche.Rivedendo adesso il video mi rendo conto che erano davvero altri tempi quelli. Oggi una traccia del genere non verrebbe mai passata in radio e un videoclip di questo tipo non avrebbe neanche più il contesto adeguato per essere diffuso. D’altronde quelli erano gli anni Novanta, gli anni in cui bene o male c’era un po’ di varietà nel mainstream. E in cui fare i video aveva un senso. Se non altro perché c’erano dei canali quotati pronti a mandarlo in onda.

Alessandro

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