“Gli imprevisti della vita” è arrivato circa un anno dopo “Brividi d’estate”, il mio romanzo d’esordio del 2022 pubblicato da Echos Edizioni (anche “Gli imprevisti della vita” è uscito per conto della stessa casa editrice piemontese, che ringrazio ancora oggi per aver creduto tanto nella storia raccontata all’interno del volume). Ci sono voluti circa tre mesi di tempo per terminarlo, e l’intero lavoro si è concentrato tra il marzo e il giugno del 2021, quando il manoscritto di “Brividi d’estate” aveva già cominciato a circolare.
Fin dall’inizio, ho spiegato agli amici e ai parenti che la trama del libro è venuta fuori all’improvviso e in un preciso momento. Era il settembre del 2020 e mi trovavo a Rimini in occasione di un congresso che dovevo raccontare a livello giornalistico per Retesole, l’emittente televisiva del Centro Italia per cui lavoro dal 2014.
Al termine della lunga giornata di lavori mi trovavo nello spazio esterno del Grand Hotel Rimini, prestigioso albergo scelto dagli organizzatori per accogliere l’evento, dove nel corso della serata si sarebbe svolta la consueta cena di gala accompagnata dal concerto tenuto da un gruppo ingaggiato per l’occasione. Essendo libero, verso le sette mi avvicinai al palco per ascoltare alcuni dei pezzi che sarebbero stati suonati dal vivo poche ore dopo: durante il soundcheck rimasi colpito soprattutto dalla notevole presenza scenica della cantante, di cui non vorrei fare il nome ma che all’inizio del Duemila fu capace di sfornare una hit destinata ad avere molto successo in Italia, e dal chitarrista del gruppo posizionato al suo fianco.
Da quel che potei intuire, il repertorio della serata non sarebbe stato proprio sensazionale. Tuttavia, mi soffermai a lungo sui fraseggi di chitarra elaborati dal quel musicista, pronto a imbracciare un bel chitarrone elettrico dotato di un suono estremamente caldo e affascinante.
Si percepiva chiaramente il suo talento, e si percepiva pure una professionalità impeccabile. Nel vederlo all’opera, così elegante e impostato, immaginai sul momento una sua ipotetica vita, magari non andata esattamente come avrebbe sognato, anche se comunque legata alla musica, probabilmente la sua passione più grande.
Da lì, da quel piccolo e flebile bagliore, prese forma nella mia testa l’idea di sviluppare un racconto con la musica a farla da padrone. Quell’ottimo chitarrista sarebbe diventato Giulio Minei, il co-protagonista de “Gli imprevisti della vita” insieme a sua moglie Angela Andolfi.
Sono loro i perni su cui poggia tutto quanto. Loro che, ormai ultrasessantenni e tristi per la scomparsa del loro primogenito Fabio, si trovano costretti a inventarsi qualcosa per racimolare un po’ di soldi e per aiutare il loro terzo e ultimo figlio Leonardo, nei guai per un grosso problema subentrato a livello lavorativo. La musica sarà la loro arma più potente per cercare di risollevarsi e guardare avanti nello sconforto più totale.

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