Il Tutto È Falso (Giorgio Gaber)

Dalla, Battisti, De André, Graziani, Lauzi, Tenco, Ciampi, Endrigo, Bertoli: ne abbiamo persi tanti di maestri negli anni. E abbiamo perso anche Gaber, un genio, una persona straordinaria, lucida e intelligente che manca davvero molto. Mancano le sue parole e i suoi pensieri in un’epoca buia, dove l’imbroglio, la cattiveria e il cinismo dilagano e dove la poesia e l’amore non solo latitano, ma vengono anche scansate, rifiutate, respinte, messe via.
Non conosco bene tutta l’opera gaberiana, ma negli anni passati ho sentito più volte il disco “Io Non Mi Sento Italiano” del 2003. Benché quel disco sia stato ultimato solo dopo la morte del grande Giorgio, trovo che i pezzi inediti che lo compongono siano magistrali. Oggi scelgo Il Tutto È Falso, una canzone esageratamente veritiera e toccante, ma in quell’album ci sono altri pezzi magnifici che non dovrebbero mai essere dimenticati (Non Insegnate Ai Bambini, I Mostri Che Abbiamo Dentro).
Cosa dire de Il Tutto È Falso… C’è poco da dire. Non necessita di commenti. Il testo è di una potenza disarmante. C’è solo da alzare la mani. Ma attenzione: non sottovalutare la musica. Va bene le parole, ma qui la musica è incantevole. Tutto è splendido. L’arrangiamento, il sound della batteria, l’eleganza delle chitarre classiche e acustiche. La perfezione insomma. E non poteva essere altrimenti leggendo tra i crediti i musicisti che hanno partecipato alle incisioni (Rita Marcotulli, Elio Rivagli, Pietro Cantarelli, Claudio Fossati, Beppe Quirici).
Manchi Giorgio. Manchi troppo.

Alessandro

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