Matera, l’estate, gli amici: ricordi di un viaggio unico

Ieri sera, a cena con due cari amici di vecchia data, nel bel mezzo di discussioni di vario tipo legate tra loro da un’ironia travolgente, sono riapparse nella nostra mente scene memorabili di un viaggio fatto nel 2011 in Basilicata e a cui dedicai un post parecchio tempo fa. Fu un soggiorno meraviglioso quello a Metaponto, località situata sulla costa ionica e in prossimità della Puglia, dove piazzammo le tende.
Io ero al massimo della tranquillità e dell’euforia avendo appena concluso la triennale all’università attraverso una bella tesi dedicata a Pier Paolo Pasolini. Ma soprattutto ero felice di partire con i miei compagni di studi, quelli con cui avevo preparato la maggior parte degli esami previsti dal piano dal programma del corso di laurea.
Poiché avevamo voglia di mare, e quindi di bagni, letture sotto l’ombrellone e partite a beach volley, trascorremmo gran parte della vacanza in spiaggia, senza mai allontanarci dal campeggio che dava sul lido, almeno di giorno. Tuttavia riuscimmo ad organizzare una bella trasferta a Matera, infilandoci in macchina la mattina per poi rientrare la sera.
Ognuno di noi aveva sentito parlare bene di quel posto, perciò arrivammo incuriositi andando poi via piuttosto soddisfatti. Caldo era caldo, perché un luogo simile, posizionato abbastanza in alto, non poteva non ardere nella prima settimana di agosto. Però, appunto, il soggiorno fu di nostro gradimento.
Ricordo lunghe passeggiate tra i vicoli, visioni di scorci e panorami incantevoli. E poi risate, momenti di grande comicità. Come quando uno del gruppo, un amico insostituibile di cui però non voglio fare il nome per rispetto (il tono è ironico, sia chiaro), si addormentò dietro il ristorante dove avevamo pranzato. Essendo abbastanza alticci in seguito alla bevuta che contraddistinse la mangiata, perdemmo le sue tracce una volta abbandonato il locale. Passammo ore e ore a cercarlo, in parte preoccupati, in parte stupiti da un fenomeno simile: una situazione semplicemente grottesca. Poi, nel tardo pomeriggio, riapparve all’improvviso (immaginate solo le nostre facce dopo quella lunga attesa).
Questa foto qui la scattò la cara Luisa Borini. Quella barba, lo anticipo, sta per tornare.

Alessandro

2 Comments
  • naughty
    Dicembre 5, 2019

    Per una come me – malata di foto – passeggiare per Matera significa fermarsi ogni due minuti per immortalare uno scorcio particolare, quello scorcio che mi fa brillare gli occhi.

    • Alessandro
      Dicembre 6, 2019

      Un posto magnifico, non c’è dubbio.
      Grazie per aver commentato il post.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *