Universo (Cristina Donà)

Penso che Universo non sia soltanto uno dei brani più belli scritti da Cristina Donà nel corso della sua carriera, ma anche una delle canzoni più dolci ed emozionanti di sempre della musica leggera italiana. Questo gioiello assoluto ha circa sedici anni di vita, eppure continua a stupirmi e a incantarmi per la sua grazia e per la sua immediatezza.
Si tratta di un pezzo praticamente perfetto e curatissimo, contraddistinto da una pulizia sonora unica, grazie all’unione magistrale di elementi rock con altri, invece, orchestrali, e quindi classici. La grande cantautrice lombarda scelse la traccia in questione per anticipare la pubblicazione dell’ottimo “La quinta stagione” del 2007: un’intuizione fantastica, considerando il fatto che tale canzone sia oggettivamente magnifica e, al tempo stesso, leggera e adatta alle esigenze delle radio e delle televisioni.
Non a caso, all’epoca del suo lancio, i passaggi furono costanti e numerosi: pensando alle emittenti televisive, ricordo di aver visto svariate svolte, nell’autunno di quell’anno, il videoclip ufficiale del brano sia su Mtv che su All Music. Chiaramente erano altri tempi, visto che il mainstream non prediligeva ancora il rap e la trap, eppure in quel periodo Universo fu in grado di mettere d’accordo tutti.
Questo brano parte alla grande, con un dolce fraseggio chitarristico elaborato dal fenomenale Lorenzo Corti, musicista preparatissimo. Una quantità moderata di note capaci di creare un’atmosfera quasi “siderale”: sembra di camminare tra le nuvole e di essere circondati da un celeste intensissimo. Quindi arriva la voce da favola della Donà, che con versi meravigliosi va proprio a stordire l’ascoltatore. L’inciso, poi, rappresenta la ciliegina sulla torta, l’ulteriore momento sensazionale all’interno di un componimento da brividi.
Di canzoni tanto belle ne esistono poche. In Italia ci sono stati, e ci sono tuttora, autori e autrici in grado di scrivere pezzi da sogno. Tuttavia, mi viene difficile trovare un pezzo con la stessa poesia di Universo, che potrei ascoltare a ripetizione senza mai annoiarmi. Non si può non ritenerlo un capolavoro. Lo è senza ombra di dubbio e, tra l’altro, non è l’unico brano degno di nota de “La quinta stagione”, che di tracce emozionanti ne contiene parecchie.

Alessandro

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