Skeleton Tree (Nick Cave & The Bad Seeds)

Nick Cave è qualcosa di assurdo. Vanta una carriera invidiabile, ha alle spalle dischi eccezionali così come tournée trionfali. Si è sempre sentito libero di generare progetti musicali non scontati ma, in fin dei conti, capaci di convincere tanto il pubblico quanto la critica. Oggi, superati i sessant’anni, continua a gestire in modo equilibrato e professionale un successo crescente. E non è tutto. Perché l’artista in questione conserva un’umiltà, una serietà, una coerenza, tali da permettergli di sfornare canzoni sublimi.
A pensarci bene, avrei potuto selezionare un brano a caso contenuto in “Skeleton Tree”, il suo album composto da brani originali dato alle stampe nel settembre del 2016. Perché? Perché le otto tracce che lo costituiscono hanno una potenza, una profondità infinita. Sono pezzi ispirati, frutto di ricerca agevolata da qualità tecniche da non sottovalutare. Come se non bastasse, al talento innato il buon Cave unisce un’ispirazione enorme, tangibile. Questa canzone dà il titolo al disco e lo chiude. Lo chiude in maniera strepitosa. Una sorta di testamento. Un brano originato dal dolore in cui a sorreggere tutto c’è una maturità unica. Non solo il testo, ma anche e soprattutto la musica fa la differenza. La progressione di accordi deliziosa ed elegante, gli arrangiamenti toccanti, l’interpretazione da favola: meraviglia infinita.
Ritenere perfetto un pezzo come Skeleton Tree, title-track di quello che al momento è l’ultimo lavoro in studio di Cave, è davvero il minimo. Più ascolto il brano, più mi commuovo. Credo sia uno dei componimenti più intensi che abbia mai sentito. Da dieci in pagella.

Alessandro

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