
Dei tanti libri letti negli ultimi due anni, “La sera” di Susan Minot (“Evening”) resta senz’altro uno di quelli più coinvolgenti e profondi. Devo ringraziare per forza di cose Andrea Bergamini di Playground: è stato lui a inviarmene una copia dopo uno scambio di mail necessario per organizzare una bellissima intervista a Emidio Clementi trasmessa in passato sui canali di Retesole (ottobre 2022, se non vado errato).
Un graditissimo regalo. Un romanzo trascinante, di una forza incredibile e alquanto drammatico, scritto con uno stile impeccabile e travolgente al tempo stesso.
Nell’ultima fase della sua vita, la protagonista della storia ricorda un momento particolare della propria gioventù. Un’attrazione potentissima e incontrollabile per un ragazzo incontrato in occasione del matrimonio di una sua cara amica: una manciata di giorni convulsi e raccontati nel dettaglio con una pregevole perizia.
A dare qualcosa in più all’opera, certamente, un finale tragico e del tutto inaspettato, qualcosa di devastante.
Un perfetto esempio di narrativa di qualità. Le atmosfere e i colori di un’America lontana rievocati con precisione e delicatezza.
Di recente ho scoperto che da questo romanzo è stato tratto un omonimo film, che qui da noi è stato portato in sala con un altro titolo, ovvero “Un amore senza tempo”.
Mi sono ripromesso di vederlo, sperando di non restare deluso perché il libro, oggettivamente, è davvero bello ed emozionante.
Alessandro
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