Il 2015 e “Capolavoro”

Si chiude un anno davvero incredibile per il sottoscritto, fatto sì di grandi gioie e conquiste, ma anche di cadute, momenti non semplici da sostenere. Come accade a tutti del resto.  Comunque sia, il bilancio è positivo. L’approdo al “Messaggero”, il ritorno a Retesole: episodi tanto piacevoli quanto inaspettati, avvenuti con una velocità sorprendente. Non posso davvero lamentarmi. Lo dico perché penso di aver ottenuto ben più di quanto sognassi anni fa, quando cominciai a muovere i primi passi nel mondo dell’informazione con l’obiettivo di fare del giornalismo il mio vero mestiere.
Ricorderò bene questo 2015 per tante cose, tra cui l’uscita di un disco che ho atteso per almeno sei anni. “Capolavoro” di Pino Marino. Un album eccezionale, profondissimo nei contenuti, leggero ed elegante nelle musiche. Non mi sembra ancora vero che Pino, cantautore che stimo infinitamente, sia tornato sulle scene con un disco di canzoni originali. Anni e anni ad aspettare novità da lui, a chiedergli sempre se ci fossero possibili periodi d’uscita («Pino, ma il disco? Finite le registrazioni? Ci siamo? Ce la fai per fine anno?»).
Più volte sembrava tutto fatto. Poi niente. Poi nuovi spiragli. Poi ancora niente. Infine l’annuncio nel dicembre scorso, quindi le registrazioni all’Angelo Mai nel mese di gennaio, il lancio del singolo Dimenticare Il Pane ad aprile e dunque, a maggio, la pubblicazione.
Il fatto che un disco del genere abbia visto la luce è un autentico miracolo (Pino è stato più volte sul punto di abbandonare il progetto). Purtroppo le vendite non sono state da capogiro, ma credo che tirando fuori un nuovo lavoro Pino abbia smosso qualcosa nell’ambiente: i colleghi e i critici hanno notato la qualità, lui ha fatto una discreta promozione, oltreché un bel filotto di date in autunno. Nel 2016 farà ancora date e magari inizierà a pensare a un ideale seguito di “Capolavoro”. E questo per me è motivo di grande gioia. Auguro a lui e a tutti gli altri grandi talenti musicali che abbiamo in Italia un anno di traguardi importantissimi, di nuove canzoni e di album magnifico. Perché “Capolavoro” è un disco magnifico, sia chiaro.
Buon 2016 a tutti.

Alessandro

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