Amos Lee, qualcosa di vicino alla perfezione

Ho una certa predilezione per i cantautori statunitensi. Non solo per quelli della vecchia guardia, ma anche per i "nuovi". Chi mi conosce bene lo sa: sono sempre alla ricerca di autori interessanti, intendo gente che abbia qualcosa da dire sia a livello testuale sia a livello musicale. Ammiro moltissimo quelli che tenendo i piedi ben saldi nella tradizione cercano ogni tanto di contaminare il proprio sound attraverso l'utilizzo di spunti elettronici (penso ad Iron & Wine, Sufjan Stevens, José ...